giovedì 26 agosto 2010

Tempo di rientri, tempo di stress

Sembra passata un'eternità: eri seduto d'avanti al tuo computer, intento a cercare un hotel economico a Dublino, pronto per partire alla scoperta dell'Irlanda, una terra da sogno, un paese che non avevi mai visitato e che finalmente hai raggiunto. Proprio come nel leopardiano "Sabato nel villaggio", l'attesa è lunga ma dolce, senti nell'aria quella voglia di partire, che scandisce i giorni l'uno dopo l'altro, che ti rende felice, fosse solo per quel paradiso terrestre che è li, pronto ad accoglierti a braccia aperte.



Ireland: here we go!
Ci siamo, finalmente si parte! Un volo di poche ore e ci ritroviamo nella capitale del paese, pronti a visitare le sue fantastiche meraviglie: dal Temple Bar hai ammirato il Liffey e ti sei dato alla scoperta dei monumenti, hai quindi dedicato alcuni giorni alla scoperta delle meraviglie che il paese offre in lungo e in largo, venendo a contatto con il meraviglioso Connemara, la spettacolare Dingle Peninsula, fino a giungere all'affascinante Achill Island. Ma cosa succede? È sopraggiunta la domenica nel villaggio e si sà: passato il santo, passata la festa. Poche ore ti separano ormai dal ritorno a casa ed ancora non ti sei reso conto che sono trascorse ben due settimane dal tuo arrivo nella terra dei folletti.





"Casa dolce casa"
Il risveglio è tragico: avresti voluto visitare Cork, a poco più di 200 km da Dublino ed invece adesso che ti ritrovi nel Bel Paese devi aggiungerci un altro zero. Impieghi qualche giorno a riprendere i ritmi quotidiani e non sono rari i cari di stress post vacanza. Hai capito bene: si tratta di una vera e propria sindrome e stando agli studi, ne soffre un italiano su dieci al ritorno dalle proprie ferie. Esiste un modo per difendersi? Sì, gli esperti hanno varato un vero e proprio vademecum per rendere meno problematico il ritorno alla vita di tutti i giorni.


Come prevenire lo stress al rientro
Poche regole, ma da seguire con attenzione, onde evitare fastidiose reintegrazioni nell'ambiente familiare e lavorativo. Scopriamole insieme:
  • Alimentazione adeguata. Gli orari scombussolati delle vacanze sono ormai acqua passata. Spazio quindi ad una dieta regolare, evitando cibi pesanti da digerire, soprattutto prima di andare a letto.
  • Attività fisica. Consigliata sempre, non solo al rientro dalle vacanze, è un ottimo metodo per dedicarsi ad proprio benessere. Del resto, i latini la sapevano lunga e non a caso dicevano Mens sana in corpore sano. A buon intenditor...
  • Gradualità. Non lasciare che ogni giorno sia scandito dal conto alla rovescia del ritorno al lavoro: dedicati gradualmente a tutte le attività alle quali ti dedichi normalmente durante l'anno. Evita brusche inversioni di tendenza.


Organizza una rimpatriata con gli amici di sempre, programma una serata con i tuoi colleghi: affronta la vita con la marcia giusta e guarda avanti con ottimismo! Le regole, del resto, non esistono: basta elargire qualche sorriso ed il mondo stesso ti sorriderà.

mercoledì 4 agosto 2010

Quando la vacanza è sinonimo di gusto

Estate, tempo di...mangiare! Ebbene sì: sembra proprio questo ciò che i mesi più caldi dell'anno significano per gli italiani, sempre più spesso intenti a viaggiare presso mete sconosciute, alla scoperta dei profumi e dei sapori tipici della cucina locale. Il viaggiatore tipo è un perfezionista: scruta la rete anzitempo e nei minimi dettagli, cerca le migliori offerte e prenota un tavolo al ristorante prim'ancora di giungere a destinazione.


Il bongustaio in viaggio

Lo vediamo alle prese con il suo computer, cercare con mesi di anticipo un volo da Milano in direzione della Turchia, accingendosi a prenotare un volo per Istanbul, per poi partire verso il Maghreb e completare il tour culinario con un'imperdibile visita all'estremo oriente. Sembra un tipo di vacanza davvero alternativo, ma le statistiche sono pronte a smentirci. Pare infatti che il numero di italiani che preferiscono questo tipo di vacanza è in costante aumento, anno dopo anno. Perché?



I numeri

Più di un italiano su due, racconta che sceglie la sua futura meta di viaggio tenendo in considerazione dell'offerta culinaria locale. Quasi il 70% degli intervistati, rivela inoltre che non rinuncia al piacere di una cena fuori alla scoperta dei sapori tipici, almeno una volta a settimana. Che dire poi di bar e pub? Pare che quasi 9 italiani su 10 non rinuncerebbe ad una degustazione dei prodotti tipici: vini, birre, ma non solo alcolici. Del resto, i bar sono un luogo di ricreazione: quale migliore occasione per incontrare nuovi amici, accompagnati da un buon bicchiere di nettare degli dei?



Il resoconto

Paese che vai, cibi che trovi: bisogna essere piuttosto open minded, di larghe vedute, per concedersi ad esperienze papillogustative nuove e suggestive. Un consiglio: quando siete all'estero, evitate le zone turistiche se siete alla ricerca di un buon locale in cui mangiare qualcosa di tipico. A guadagnarne, non è solo il portafogli, ma anche l'autenticità della pietanza, spesso e volentieri vittima di piccole modifiche che vanno incontro ai gusti dei turisti in viaggio presso località lontane.

Che paese raggiungerai nel tuo prossimo viaggio? Esprimi le tue idee, commenta l'articolo!